Nelle ultime settimane ho visitato alcune destinazioni turistiche minori del Sud Italia e partecipato a diversi eventi di settore, nazionali e internazionali, finalizzati a facilitare l’incontro tra domanda e offerta. Giornate animate da incontri con operatori della stessa tipologia, ma relativi a destinazioni diverse per dimensioni e caratteristiche (sociali, culturali, economiche, tecnologiche, ecc.).
Stamattina ho approfittato del cattivo tempo per completare la lettura dell’ennesimo libro dedicato alle startup. Precisamente ne ho letti 13, in poco più di un anno. Forse non lo rifarei. Rileggerei soltanto qualche testo che ha contribuito a mantenere alta la motivazione. Motivazione che deve essere ai massimi livelli soprattutto quando i piedi poggiano sul terreno dell’altra normalità.
Venezia, 29 aprile 2016. In occasione delle celebrazioni per i 70 anni di Confcommercio-Imprese per l’Italia al Teatro La Fenice di Venezia, siamo stati premiati dal Carlo Sangalli e dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come migliore impresa giovane d’Italia.
Avviare un’azienda è sempre complicato. Può trattarsi di un sito, di un’app, di una pizzeria, di un bar. Il livello di difficoltà non cambia. Un mio amico ripete sempre “Nulla è semplice”. E ha ragione, soprattutto nel business. Servono i soldi per partire, la passione, le persone per creare un team vincente, il prodotto / servizio, il mercato, la fortuna e altro. Se è vero che le difficoltà sono analoghe per tutti i neo imprenditori, i modelli di business e di sviluppo delle aziende variano molto da settore in settore.
Se decidi di aprire una pizzeria, il giorno stesso in cui apri cominci a staccare scontrini e fatture. Questa cosa non avviene con un sito o con un’app. Al di là dei motivi, nel primo caso devi spendere dai 50.000 ai 200.000 euro per aprire ed avere i primi clienti, nel secondo bastano poche migliaia di euro per pubblicare un sito, ma i clienti arriveranno (forse) dopo qualche mese.